Acquario civico – l’Expo 1906
“Pesci, crostacei e molluschi in floreale
Una galleria ad anello immersiva in acqua dolce e salata
Tipico dello stile Liberty, è esternamente fedele alle origini del 1906, quando fu costruito fra i padiglioni dell’Esposizione Internazionale, e poi ceduto alla città (architetto Sebastiano Locati, sculture di Oreste Labò, ceramiche della Richard-Ginori). La biblioteca ed emeroteca specialistica e le ricchissime collezioni scientifiche fanno di questa Stazione Idrobiologica uno dei centri più importanti d’Europa; nulla a che vedere con la dimensione di quello di Genova, tuttavia è un fiore all’occhiello per la città.
In gloria al progresso
La città di Sant’Ambrogio nel 1906 prepara un’altra gigantesca esaltazione del progresso industriale: ben 84 ettari di terreno, 20 dei quali coperti, posti alle spalle del Castello nel giovane Parco disegnato dall’architetto Emilio Alemagna. Tema ispiratore della nuova Esposizione Internazionale è l’apertura al traffico ferroviario della galleria del Sempione, ponte di fraternità gettato fra «mani che si stendono, cuori fatti per intendersi e anelanti a confondere i loro palpiti in uno solo», come è scritto sul manifesto. Ai preparativi della mostra e alla messa a punto del traforo alpino occorrono cinque anni; occupa sei giorni di calendario l’inaugurazione ufficiale, presenti i Reali d’Italia, dal 28 aprile al 3 maggio 1906. Una congerie di progetti, di concorsi artistici, di appalti, di lavori, ove il rigoglio Liberty si sposa con la tecnica dell’acciaio. Nascono mostruosi edifici adorni di fanciulle portalauro, di minatori portalampada, di stemmi di Savoia portabandiera. Una ferrovia sopraelevata congiunge attraverso il Parco i due settori della mostra: la zona dell’Arena-Sempione e la piazza d’armi, che diverrà poi lo spazio dove verrà costruita la definitiva Fiera Campionaria (oggi è City Life). L’intera città è fervida di rinnovamento e di progresso, sotto la guida di un sindaco «tecnico», l’industriale Ettore Ponti, largamente stimato anche dalla Sinistra turatiana.
Dieci aerostati spiccano il volo in onore dei sovrani davanti ai palazzi dell’Aeronautica e della Metrologia; una Fiat guidata da Vincenzo Lancia conquista la Coppa d’Oro dei 4.000 chilometri, in 11 tappe; il ristorante orientale sforna un arrosto di pinne di pescecane, ammannito da tre autentici cuochi cinesi; l’Acquario (unico edificio superstite a tutt’oggi) espone all’inclita i suoi pesci e mostri marini vivi; le acciaierie Krupp presentano cannoni ai generali e cucine di nickel alle generalesse; lo zar di tutte le Russie, la produzione in porcellana delle sue fabbriche imperiali.Achille Brioschi lancia il nuovo disinfettante e deodorante Lysoform; l’amaro Branca sfida il liquore Strega, l’Isolabella gareggia col Campari, il Ramazzotti ricorda con orgoglio ai suoi estimatori la propria data di nascita remota: 1815. Lungo i ruscelli del Parco lo scenografo scaligero Antonio Rovescalli allestisce un labirinto decorato di paesaggi internazionali. L’8 agosto un pauroso incendio devasta il padiglione delle arti decorative e i circostanti; il comitato organizzatore non si perde d’animo e in quaranta giorni un nuovo padiglione viene rimesso in piedi; ma gli oggetti bruciati sono persi: fra questi il disegno definitivo della facciata del Duomo.
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