I Navigli che non ci sono più
La Cerchia interna
Questo itinerario in bici di circa sei Km. percorre la cerchia interna dei Navigli, partendo dal giro attorno al Castello Sforzesco e arrivando al punto di partenza.
La cerchia interna è stata coperta, purtroppo, per ragioni viabilistiche e speculative a partire dal regime fascista; i Navigli non ci sono più, tuttavia vi sono molti oggetti e angoli di grande pregio da scoprire ancora adesso.
I Navigli adacquavano le mura medievali della città. Dalla seconda metà del XV secolo, per volontà degli Sforza, divennero navigabili, e collegati al Naviglio Grande dal primo sistema di chiuse esistenti al mondo (la Conca di Viarenna); successivamente furono collegati anche al Naviglio Piccolo, detto Martesana, all’altezza di San Marco. Da allora la funzione difensiva venne sostituita da quella mercantile. I barconi con le merci dal Lario e dalla Valtellina, nonché i marmi per il Duomo arrivavano in città e approdavano alle sciostre, banchine ricavate lungo le mura, alle spalle delle quali vi erano i magazzini e le officine. Milano primeggiava nel mondo quanto lavorazioni del ferro (armature, lame, aguglie), alla produzione di sete e broccati, grazie alla fiorente attività di gelsibachicoltura, introdotta dai duchi: era la capitale del fashion, come oggi del resto.
Guardando il Castello, lo si aggira in senso antiorario, lungo la piazza e poi nel parco Sempione fino a raggiungere via Paleocapa. Si utilizza la pista ciclabile in segnaletica lungo via Carducci, fino alla Pusterla di Sant’Ambrogio; davani alla basilica percorrere le vie Lanzone, Camminadella, Giangiacomo Mora fino a San Lorenzo, da aggirare in senso orario nel parco di piazza Vetra. Si riprende Molino delle Armi e via Santa Sofia fino a corso di Porta Romana; dopo il mausoleo Trivulzio si volta a destra in via Osti, via Festa del Perdono e via Laghetto, per tornare sulla cerchia in via Francesco Sforza. Si prosegue fino a via San Marco dove s’impegna la pista ciclabile a destra. Poco oltre si svolta a sinistra nelle vie Ancona e Cavalieri di Santo Sepolcro che conducono in fianco a San Simpliciano. Si traversa corso Garibaldi e quasi in fronte c’è il passaggio ciclopedonale Luchino Visconti per largo Grassi. dopo un breve tratto di via Legnano, si traversa all’incrocio semaforizzato, in fronte all’Acquario civico dove la pista ciclabile riporta in piazza Castello.
Queste le tappe e il loro racconto:
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- la fontana “turta di spus” e la torre del Filarete
- la ponticella di Ludovico il Moro e la sala delle Asse di Leonardo da Vinci
- La sala del Tesoro, forziere di Ludovico il Moro
- La Pusterla di Sant’Ambrogio
- Sant’Ambrogio e la Vergine delle Rocce di Francesco Melzi e Leonardo da Vinci
- il sito della Colonna Infame contro Giangiacomo Mora
- le Colonne di San Lorenzo
- San Lorenzo e Sant’Aquilino
- il Parco delle Basiliche e la Vettabbia
- il Mausoleo Trivulzio
- la Basilica Apostolorum
- La Cà Granda
- il laghetto di Santo Stefano
- Biblioteca palazzo Sormani
- il Monforte
- Palazzo del Senato e via Marina, monumento a Cavallotti
- Porta Nuova medievale
- San Marco
- San Simpliciano
- piazzetta Paolo Grassi, lo Strehler e il teatro studio Melato
- Acquario civico stazione idrobiologica
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Questa grande – o storicamente al maschile – «questo gran» Milan fu di volta
in volta opulento e miserevole, conquistatore e conquistato; ha persino cambiato
orientamento nella sua rete urbana; era piccolo con tanto verde anche dentro le
mura; i Navigli piuttosto che le strade lo collegarono per secoli al mondo.I testi di questo itinerario sono tratti da “Milano in mano” di Guido Lopez e Silvestro Severgnini (a cura di Fabio Lopez – Ugo Mursia Editore – 2022)